Buon Compleanno Vico Pazzariello!

Buon Compleanno Vico Pazzariello!

Da sinistra: Angela Matassa, Giulio Baffi, Luigi Vinci, Nino Daniele, Bruno Leone, Angelo Picone e Fabrizio Caliendo

Da sinistra: Angela Matassa, Giulio Baffi, Luigi Vinci, Nino Daniele, Bruno Leone, Angelo Picone e Fabrizio Caliendo

Una lunga giornata di festa tra Vico Pazziariello e Largo Banchi Nuovi, perché il Teatro di strada trovi la sua strada o meglio la sua piazza. È stata la festa per il quarto compleanno di “Vico Pazziariello“, l’iniziativa che, nei fatti, ha creato a Napoli il primo Teatro Stabile di strada,  nell’area a Sud del complesso di Santa Chiara, in quello che è stato definito il Decumano del Mare. L’idea è stata partorita da Angelo Picone e Bruno Leone, due artisti che, in settori diversi, hanno molta esperienza in teatro di strada, ma soprattutto due spiriti liberi che hanno investito, in prima persona, lavoro e denaro perché l’iniziativa potesse crescere. La festa alla “criatura” è iniziata la mattina a Largo Banchi Nuovi. Davanti alla chiesa seicentesca dei Santi Cosma e Damiano, gioiello dimenticato del barocco napoletano, un circolo di sedioline in legno e metallo, di quelle che si usavano nelle scuole degli Anni Settanta, ha accolto testimonianze e auguri di ospiti che hanno aiutano e aiuteranno ancora a far crescere l’iniziativa, ma anche di gente del vicolo che ha preso posto per unirsi agli auguri. Hanno parlato: Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Luigi Vinci, presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Francesco Chirico, presidente della II Municipalità, Angela Matassa, giornalista del Mattino, Giulio Baffi, giornalista di Repubblica, Fabrizio Caliendo, animatore dell’associazione Terra Nova. A moderarli, Angelo Picone, ‘O Capitano, armato di un martelletto di plastica con sonaglino a soffietto, di quelli per bambini, che è finito sulla testa di quasi tutti i relatori per segnare il tempo dell’intervento, mentre Bruno Leone accompagnava la riunione con la sua zampogna.

Carrozzino musicale da caffè

Carrozzino musicale da caffè

Uno scambio di opinioni allegro, che ha ribadito l’idea di riportare il teatro di strada alla sua dignità primitiva, di spettacolo teatrale che si rivolge a un pubblico attento che decide di dedicarvi almeno un’ora del suo tempo e non, come sta accadendo spesso, un teatro di strada con performance frettolose rivolta a passanti che neppure si fermano. È stato sottolineato come ridando dignità artistica a forme teatrali della nostra storia quali le guarattelle, la commedia all’improvvisa, le rappresentazioni carnevalesche, clownerie, giocolorie e altri numeri circensi, ha un importante risvolto sociale, perché ripropone la piazza come luogo di incontro sociale. L’effetto è molto evidente nel caso di Largo Banchi Nuovi, dove rischia di crescere una generazione di ragazzi abbandonati a sè stessi per i quali la piazza è solo un campo di pallone e un luogo dove esercitare la propria violenza, per poi diventare le nuove braccia della criminalità organizzata. “La nostra presenza – ha sostenuto Bruno Leone – ha inciso molto nel correggere questo processo, offrendo un segnale diverso a quelli che noi consideriamo figli della nostra città, ormai completamente abbandonati a se stessi”. “L’idea di avere una sede operativa in Vico Pazzariello, – ha aggiunto Angelo Picone – oltre ad essere una struttura operativa per il nostro lavoro, nasce soprattutto per avere una base di appoggio per la realizzazione del nostro progetto di Teatro Stabile di Strada, in grado di fornire una vera programmazione teatrale come qualsiasi teatro che si rispetti”.

Nella sede del Teatro Stabile di Strada di Vico Pazzariello

Nella sede del Teatro Stabile di Strada di Vico Pazzariello

Per fortuna, dai relatori ospiti non sono arrivate solo parole d’augurio per il Compleanno, ma anche doni sotto forma di impegni. Luigi Vinci ha annunciato che la Fondazione degli ingegneri cui è stata assegnata dalla Curia la chiesa dei Santi Cosma e Damiano ha già presentato  progetto di recupero del monumento, fermato solo dai ritardi burocratici del Provveditorato alle opere pubbliche. L’assessore Nino Daniele si è impegnato a intervenire nel tentativo di accelerare l’intervento e ha anche anticipato la prossima approvazione di una delibera comunale che, sulla scia di quella già approvata dalla II Municipalità, riconoscerà la nascita in Largo Banchi Nuovi del Primo Teatro Stabile di Strada della città di Napoli. In più, Fabrizio Caliendo e Francesco Chirico hanno annunciato una serie di lavori di recupero sul territorio del Decumano del Mare affinché possa trasformarsi in un percorso sicuro per i turisti. Poi, si è parlato del Natale 2014 e dell’intenzione di unire le forze per farne una festa di tutti. La volontà c’è ed è stata espressa chiaramente, mentre ‘O Capitano offriva a tutti i partecipanti il caffè napoletano preparato in piazza sul suo passeggino musicale con fornelletto incorporato. Ora si aspettano i fatti.

L’incontro di piazza si è concluso con il poeta Vincenzo De Simone che ha declamato la sua poesia “Vico Pazzariello(la riportiamo di seguito), scritta quattro anni fa in occasione della nascita del  Teatro Stabile di strada. Poi, spaghettata per tutti a Vico Pazzariello e lo spettacolo “Pulcinella e la Madonna degli artisti” di Bruno Leone con presentazione e musiche di Angelo Picone. Buon Compleanno!

 

La poesia di Vincenzo De Simone “Vico Pazzariello” 

(ovvero Vico Pazzariello a Santa Chiara)

Na musica ‘e grancascia e zzerri zzerri

se sente stammatina dint’ò vico!

Guagliù, ma ch’è ssucciesso, stammo nguerra?

Ma no’ ssignore, vide che te dico

 

ca chesta è ‘a bbanda ‘e” Vico Pazzariello”:

Na chiorma ‘e ggente overo scapestrata,

e mmiez’a lloro sta Pullecenella

che canta, abballa e pporta ‘a serenata.

 

Appriesso, tra pagliacce e quacche attore,

nu suono e mandulino mo se sente;

nce s’accumpagna ‘a voce ‘e nu tenore

che ccanta na canzone a ssentimento. 

 

Vestuto, annante a ttutte, a “Ppazzariel o”,

Picone cu ‘o bastone segna ‘o passo;

Leone ch’è nu masto ‘e guarattelle,

cu ‘o sgherlo mmocca parla ch’è nu spasso.

 

‘A quanno so’ arrivate ‘int’a ‘stu vico,

arriva pure ‘o sole dint’e ccase!

E ccomme a vvere amice io ve dico:

“menate d”e bbalcune ci ente vase;

 

nu sciore pe ll”e dì ve bbenerico

p’averce arrialato nu surriso!”

A nnomme ‘e tutte ‘a ggente ‘e chistu vico,

vurria chiammarlo : ” Vico Paraviso”.

 

Vincenzo De Simone (2011)

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