Alfieri, fotoreporter di razza

Alfieri, fotoreporter di razza

Il fotografo Fernando Alfieri

Fernando Alfieri

Vede i fatti della Vita come uno sconfinato campo di fiori multicolori e usa la macchina fotografica come una farfalla che vola di fiore in fiore. È Fernando Alfieri, fotografo napoletano, giornalista e fotoreporter affermato. Ha soli 43 anni, ma ben trenta di questi sono stati dedicati alla fotografia, con una passione, un impegno e uno studio costante che non sono comuni. La sua lunga attività di fotoreporter con giornali quali “Il Tempo”, “Napoli Oggi”, ”I’m magazine”, gli ha dato un occhio in più rispetto a noi comuni mortali, distratti dal vortice di una vita frenetica. Di un fatto, di una situazione, di un luogo Fernando Alfieri vede e riesce a cogliere aspetti e particolari che al nostro sguardo sfuggono, ma che sono determinanti per scegliere il momento giusto in cui fermare l’azione e intrappolarla in uno scatto. A questa capacità aggiunge una grande padronanza delle tecniche fotografiche, frutto non solo dell’esperienza, ma anche di uno studio e di un approfondimento costanti. In più, come quanti padroneggiano davvero una materia, ha da tempo iniziato a creare tecniche personali, nelle quali luce e colori si piegano alla volontà del suo obbiettivo.

Una modella

Il riposo della modella

Fernando Alfieri per un caso fortunato è nato e vive a Napoli, città ricca di vita da raccontare, crocevia di culture e tradizioni diverse, che offre opportunità infinite a chi lavora con una macchina fotografica. Ma il suo posto è dovunque ci sia qualcosa da cogliere e descrivere. La sua matrice di fotoreporter gli dà la possibilità di collocarsi e operare in qualsiasi parte del Mondo. Ne sono una conferma gli scatti realizzati all’estero, che provano le capacità di narratore universale e non lo legano mai ai luoghi quanto al tempo degli eventi o dei fatti da immortalare. Usando in maniera scherzosa la definizione di alcuni apparecchi fotografici, lo si può presentare come un fotografo a “priorità di tempi”. Quando gli si fanno i complimenti per i lavori che realizza, subito si ritrae e risponde: “Il merito non è mio. È l’amore per la fotografia che dà sempre buoni risultati”.

Massimo Ranieri

Massimo Ranieri

Fernando, il tuo amore per la fotografia quando è nato?

“Ero poco più che un bambino, avevo 13 o 14 anni, quando mio padre intuì la mia passione per le immagini. Mi regalò una Minolta 7000, in assoluto la prima macchina autofocus prodotta per il mercato. Da allora è cominciato tutto. Sono rimasto incollato al mirino e penso che non potrò mai staccarmene, perché davvero amo la fotografia. Oggi più ieri”.

Possiamo dire che sei stato fortunato…

“Certo. Non ho vissuto tutti i tormenti di un giovane che deve scegliere che cosa fare nella vita. Io lo sapevo fin da bambino. In più, credo che la grande fortuna sia poter fare il lavoro che davvero ti piace. Non hai neppure bisogno di un hobby, perché il tuo lavoro è già il tuo hobby”.

Fernando Alfieri_1

Peperoncino

Il Fernando fotografo è nato con la pellicola e con le macchine analogiche. Che cosa pensa dell’era digitale?

“Certo non rinnego il passato analogico, che è stata parte di una formazione alla quale non rinuncerei mai, ma sono convinto che il digitale sia una meravigliosa evoluzione della fotografia, della quale davvero non potrei fare a meno. Come diceva un maestro della fotografia, è un po’ come quando si lascia una donna per un’altra. Non si torna indietro”.

Tuoi tanti lavori che immortalano stelle dello spettacolo nazionali e internazionali, da cantanti ad attori a ballerine. Ti senti un fotografo di scena?

“No. Io sono un fotoreporter, perché il reportage lo puoi fare dappertutto e in ogni settore. Dalla Natura agli spettacoli, dalla vita per strada all’industria. Non ho intenzione di darmi dei limiti”.

Quali sono stati i maestri della fotografia mondiale, che hai visto come tuoi modelli.

“Sicuramente il francese Henri Cartier Bresson, che è stato un pioniere del foto-giornalismo. Ma anche il britannico David Hamilton per le sue grandi capacità artistiche e per lo stile elegante delle sue immagini soffuse”.

Tramonto

Tramonto

Come scegli le tue macchine fotografiche?

“Una cosa è certa: non punto solo sulle caratteristiche tecniche, perché ho un rapporto fisico con la macchina. Mi deve piacere quando la guardo e quando la tengo tra le mani”.

So che insegni fotografia. Qual è il consiglio più importante che dai ai tuoi allievi?

“Capire subito se davvero amano la fotografia. In caso contrario, potranno apprendere le tecniche, ma non saranno mai veri fotografi”.

Share