Professionisti-musicisti dai garage alle Olimpiadi del Rock

Professionisti-musicisti dai garage alle Olimpiadi del Rock

Brunello Canessa

Brunello Canessa

Di giorno stimati professionisti in giacca e cravatta, di notte scatenati rockettari con jens, camicia a quadri e giubotto. Sono i “professionisti-musicisti”. Si tratta di medici, avvocati, notai, commercialisti, giornalisti e tante altre figure del mondo del lavoro che, per amore della musica, non esitano a sottrarre tempo alla famiglia e al sonno pur di guadagnare una tastiera o imbracciare una chitarra o sfrenarsi sui tamburi di una batteria. È un esercito numeroso e motivato. Sono più di cinquecento in Città, divisi in oltre una settantina di gruppi.

A tirali fuori dai garage e dai sottoscala dove ogni sera compongono e provano, è stato Brunello Canessa, un figlio d’arte nel campo dello spettacolo e della musica. Autore, cantautore e arrangiatore, suona la chitarra e il pianoforte e insegna Tecniche di Composizione per Musica Leggera. È 
nipote di Titina De Filippo ed è cresciuto in ambienti dove l’arte è di casa: il padre Francesco è stato per circa vent’anni sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, la madre era una Carloni, grande famiglia di attori e attrici di teatro di tradizione sia napoletana che italiana, molto vicina ai De Filippo.
A Brunello Canessa va il merito di aver tirato fuori dai garage i “professionisti-musicisti” e di aver dato loro la possibilità di esibirsi in pubblico, condividendo con amici e parenti e un pubblico abbastanza vasto, il frutto della loro passione. Lo ha fatto a partire dal 2010 fondando, insieme con Peppe Iervolino e Alessandro Canessa, “Time For Rocking”, un raduno che, sotto forma di festival, si è proposto di portare questi gruppi pieni di passione alla ribalta delle più importanti “music hall” napoletane. “A Napoli – sostiene Canessa – esistono moltissime realtà musicali, specialmente sotto forma di gruppi, che, in molti casi, hanno raggiunto ottimi livelli tecnici e che grazie a “Time For Rocking”, hanno l’opportunità di confrontarsi, scambiarsi idee ed esperienze in questa appassionante vetrina travestita da gara”.

Il logo di Time for Rocking

Il logo di Time for Rocking

Perché travestita da gara?

“Perché facciamo le cose in maniera leggera e la gara non è importante in sé, ma è un pretesto per poter fare musica in pubblico. Portare all’esterno creatività e, vi assicuro, tanta professionalità, che sarebbe un delitto tenere chiuse tra le mura di una cantina o di un box”.

I profesionisti-musicisti sono un fenomeno solo napoletano?

“Non è una nostra prerogativa. Esistono gruppi simili in tante città d’Italia, ma, ovviamente, da noi il fenomeno è molto diffuso, perché la creatività e l’amore per la musica sono, da sempre, elementi distintivi della Città e dei napoletani”.

È una passione che coinvolge anche i giovani?

“Come pubblico sicuramente, ma i componenti delle band hanno solitamente un’età compresa tra i quaranta e i cinquant’anni. E non manca qualche musicista che è più in là con gli anni”.

La locandina delle Olimpiadi del Rock

La locandina delle Olimpiadi del Rock

Parliamo della qualità della musica…

“Va ben oltre ciò che io stesso immaginavo. Per la maggior parte, si tratta di gruppi che hanno raggiunto ottimi livelli tecnici e che non sfigurerebbero anche su palchi ben più importanti”.

Veniamo alle “Olimpiadi del Rock”. È una vera e propria competizione tra le band?

Si. È una competizione, ma è sempre fatta in maniera leggera. Nessuno si scanna per arrivare al primo o al secondo posto, ma tutti partecipano con l’obiettivo di dare libero sfogo alla passione per la musica”.

Comunque, organizzare una competizione che coinvolge tanti gruppi costerà un bel po’ di soldi?

“Assolutamente no. Noi non abbiamo bisogno di soldi!”

Questa è una frase che davvero non si ascolta tutti i giorni!

“Mi spiego. Il sistema è molto semplice: questi gruppi hanno un loro pubblico, anche abbastanza numeroso, formato da amici, da parenti, da semplici conoscenti e quando ci accordiamo per le esibizioni nei vari locali, questo pubblico paga il biglietto d’ingresso. A noi non resta che fare musica!”

Brunello Canessa sul palco con Silvana Bocchetti

Brunello Canessa sul palco con Silvana Bocchetti

Ho saputo che non c’è solo musica, ma anche beneficenza…

“Non usiamo parole grosse. Noi cerchiamo di dare una mano a chi ne ha bisogno, ma sempre con piccoli progetti sociali che sappiamo di poter portare a termine. Quest’anno, ci stiamo muovendo, insieme con il Distretto Rotary 2100 Italy, con un progetto legato alle Olimpiadi del Rock, che porterà alla realizzazione di un campetto di calcio per i bambini della “Regina Pacis” di Quarto. Non salviamo vite, ma comunque cerchiamo di essere d’aiuto. In una delle precedenti edizioni, ad esempio, abbiamo comprato una cucina completa a una famiglia che non poteva proprio permettersi un simile acquisto”.

E gli sponsor?

“Non ne abbiamo, né li cerchiamo. Abbiamo, invece, dei partner. Aziende e persone che condividono le nostre iniziative e ci danno una mano non offrendoci soldi, ma solo prodotti, gadgets che possiamo vendere per la nostra piccola operazione di aiuto degli altri”.

Un esempio?

Quest’anno ci sono state offerte le t-shirt con il logo delle Olimpiadi del Rock, che stanno andando a ruba”.

Quanto prevedete di raccogliere per il campetto di calcio?

“Cinquantamila euro. Giusto ciò che occorre a realizzare il progetto che abbiamo studiato insieme col Distretto Rotary 2100 Italy. Ci riusciremo!”

Le Olimpiadi del Rock fanno registrare il tutto esaurito a ogni appuntamento

Le Olimpiadi del Rock fanno registrare il tutto esaurito a ogni appuntamento

Veniamo al logo delle Olimpiadi del Rock…

“È semplice: abbiamo sostituito gli anelli olimpici con altrettanti plettri di chitarra di colori diversi che rappresentano ciascuno un genere musicale sul quale la gara si muove. In pratica: Blues, Country Music, Jazz, Musica italiana e Rock”.

Parliamo un po’ dei numeri delle Olimpiadi del Rock…

“Vanno oltre le previsioni. Nelle ultime quattro edizioni abbiamo avuto 70 band, 500 musicisti, 100 concerti, 7.600 presenze ai live contest, Quasi 4.000 iscritti alla pagina facebook Time for Rocking”.

La novità di questa edizione 2014/2015?

“La novità sarà nella serata finale, un concertone nel quale si esibiranno tutti i gruppi che hanno partecipato, con premiazione finale dei vincitori. La terremo il 22 febbraio 2015, all’Hotel degli Dei di Pozzuoli, in una grande sala con due palchi. Mentre una band suonerà, quella successiva nell’esibizione si preparerà sull’altro palco, in modo da non interrompere mai la musica. Sarà una grande festa!”

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