Cieli terre e acque di Ferruccio Orioli

Cieli terre e acque di Ferruccio Orioli

Ferruccio Orioli, 2012, "Dance Myrina dance"

Ferruccio Orioli, 2012, “Dance Myrina Dance”

Ferruccio Orioli, architetto pittore veneziano che ha scelto di vivere a Napoli e ha fatto della città una delle sue principali fonti di ispirazione, espone nella prestigiosa cornice di Palazzo Partanna di Napoli, grazie all’ospitalità dell’ufficio dei promotori finanziari di Banca Fideuram, i suoi acquerelli, a volte lievi e trasparenti, a volte bruschi e drammatici nella mostra dal titolo Di Cieli di terre di acque.

“Le opere presentate, – scrive la curatrice della mostra Claudia Borrelli, – manifestano in contrapposizione dialettica le visioni del viaggiatore e le osservazioni di chi vive un luogo”.

Orioli, che rivendica con orgoglio il suo essere un pittore figurativo e si definisce un paesaggista, espone diciannove opere realizzate fra il 2011 e il 2014: dodici acquerelli singoli, dipinti su un solo foglio di carta, e sette acquerelli compositi, realizzati affiancando e accostando vari fogli. È infatti questo l’originale modo inventato dall’artista per superare l’ostacolo del formato della carta e realizzare ad acquerello opere di grandi e grandissime dimensioni – ricordiamo Storie del golfo, esposta nel 2011 a Castel Sant’Elmo, costituita da 185 pannelli, per una lunghezza complessiva di 25 metri, opera che si spera a breve possa trovare una collocazione pubblica in città.

Ferruccio Orioli, 2013, "Attento a dove metti i pedi"

Ferruccio Orioli, 2013, “Attento a dove metti i pedi”

A Palazzo Partanna il visitatore della mostra di Orioli viene accolto da Dance Myrina Dance, grande acquerello formato da 8 pannelli e ispirato al motivo del ballo tradizionale. Scrive ancora la curatrice: “L’opera ha vissuto nei taccuini di viaggio e nei ricordi fino a quando non ha preso forma nella figura triplicata della ballerina greca Myrina”.

Gli acquerelli della serie Attento a dove metti i piedi sono forse i più significativi della poetica di Orioli: nella parte superiore dei dipinti la bellezza assoluta dei panorami di Napoli, nella parte inferiore il punto di vista cambia radicalmente: chiusini divelti, buche, sagome e segnalazioni di proiettili, risultanze di incidenti e omicidi: lo sguardo del visitatore estasiato diventa quello dell’abitante, come nell’inquietante lavoro Non faccio ombra, dove un cane a guardia di un cadavere coperto da un lenzuolo ringhia all’osservatore.

 


 

La mostra rimane aperta fino al 13 gennaio 2015

Da lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30

Share