Il Festival della complessità insegna a guardare più avanti

Il Festival della complessità insegna a guardare più avanti

Festival della complessità

Nella foto, da sinistra: Ernesto Paolozzi, Luigi Sauro, Raffaele Sibilio e Gianpaolo Paladino

Ricco di spunti di riflessione interessanti il secondo appuntamento del Festival della complessità alla Libreria Iocisto di piazza Fuga al Vomero. Il tema dell’incontro di ieri, giovedì21 maggio 2015, era: “La verità si costruisce, non si scopre: il pensiero scientifico nell’epoca della società tecnologica”. Ne hanno parlato con un pubblico numeroso e particolarmente attento, il fisico Luigi Sauro, l’economista Raffaele Sibilio e il filosofo Ernesto Paolozzi, moderaati da Gianpaolo Paladino.

Il Festival della complessità invita a fare delle passeggiate con la mente nella complessità in cui è immersa la nostra vita e a riflettere sulla differenza abissale che passa tra complesso e complicato. Il Festival nasce cinque anni fa con l’idea di aprire una finestra dalla quale osservare la realtà con occhi sistemici. Propone di confrontarci in modo nuovo e fecondo con situazioni e problemi complessi, reticolari, sistemici che riguardano la nostra vita e che vanno dalla biologia alla politica, dalla medicina all’economia, dalla fisica alla scuola, dai rapporti umani al management. L’approccio sistemico più che una nuova scienza è un modo nuovo di guardare alla scienza e alla realtà. Richiede un cambiamento di mentalità che, nella storia dell’uomo, non è una novità.

In realtà, ieri si è parlato poco del tema del giorno e buona parte della discussione si è svolta sul tema portante di questa sesta edizione del Festival: “Vivere nell’incertezza? Il pensiero della complessità”. “L’unica certezza dell’epoca che viviamo – ha sostenuto il fisico Luigi Sauro –  è che non abbiamo e non possiamo avere alcuna certezza”.  Mentre l’economista Raffaele Sibilio ha esaminato l’incertezza anche nel suo aspetto positivo di elemento che spinge all’azione e alla costruzione, il filosofo Ernesto Paolozzi ha spiegato come l’incertezza si sposi con la libertà: “Se non vivessimo nell’incertezza, se tutto ciò che avviene fosse già determinato – ha sostenuto – non avremmo la possibilità di scegliere e quindi di esercitare la nostra libertà”.

Il prossimo incontro del Festival della complessità si terrà giovedì 28 maggio,  alle ore18,30, sempre nella saletta della Libreria Iocisto, e avrà come tema: “Rinunciare alla bellezza? La dimensione estetica nella società dell’immagine”. Ne parleranno Ernesto Paolozzi e Bartolo Costanzo, moderati da Gianpaolo Paladino

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