Alfieri vince il premio “Napoli arte&rivoluzione”

Alfieri vince il premio “Napoli arte&rivoluzione”

Fernando Alfieri mostra il suo premio in compagnia del sindaco Luigi De Magistris

Fernando Alfieri mostra il suo premio in compagnia del sindaco De Magistris

“Napoli, arte&rivoluzione” è un premio artistico per il quale non si poteva scegliere nome migliore. Sì, perché a Napoli l’arte, in tutte le sue forme, ha sempre camminato sul filo sottile che divide innovazione e rivoluzione. La serata conclusiva del Premio, si è tenuta presso la biblioteca Benedetto Croce, in via Francesco de Mura, in un’atmosfera di festa e soprattutto con la partecipazione di un numero inaspettato di persone. Tanto per smentire chi ancora continua a sostenere che la cultura non paga ed è “prodotto” destinato a pochi. Alla presenza del sindaco, Luigi De Magistris, sono state premiate le opere prime classificate, selezionate da una giuria di critici e storici dell’arte.
 Per la fotografia, il primo premio è andato a ”Libertà” del maestro Fernando Alfieri, mentre quello per la pittura è stato assegnato a “Omaggio alle quattro giornate” del maestro Francesco Verio. Premiate inoltre con menzioni speciali della critica e del pubblico le opere, “Per quattro giorni” del maestro Raffaele Miscione, “Napoli resiste” dell’associazione Diversamente Uguali e “La campana violata” del maestro Agostino Saviano. All’evento ideato e curato dall’architetto Daniela Wollmann hanno partecipato come ospiti d’onore: l’assessore alla scuola, Annamaria Palmieri, l’assessore al patrimonio, Alessandro Fucito e il presidente della Quinta municipalità, Mario Coppeto.

”Libertà”, opera del maestro Fernando Alfieri

”Libertà”, opera del maestro Fernando Alfieri

Coinvolgenti gli interventi del presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Antonio Amoretti, del presidente dell’associazione ”Maddalena Cerasuolo”, Gennaro Morgese, nonchè della staffetta partigiana Lidia Menapace che, con i suoi novant’anni magnificamente portati, ha dato a tutti un esempio di vita. 
”Unire l’Arte con la memoria storica, – ha ricordato Daniela Wollmann – era l’intento del premio ed è stato centrato in pieno. Gli artisti si sono cimentati anche in una ricerca, ricordando quanto intensa sia la storia del nostro territorio.
 Oltre ai premiati è doveroso segnalare anche le opere dei maestri Ciro Balzano, Angelo Romano e Fabrizio Attianese. Con la loro pittura hanno approfondito la ricerca sulle rivoluzioni che hanno fatto grande la nostra città. 
Rosaria Moselli e Antonietta Montagano, con le loro macchine fotografiche, hanno documentato momenti di solidali rivolte dei nostri giorni, così come il giovane Daniele Mancusi ha colpito per la sua “ricerca interiore” dei nostri malesseri.
 Opera da segnalare per professionalità e inventiva è anche quella della giovanissima Camilla Mazzella, degna erede di una dinastia di pittori e scultori partenopei che ha contribuito a mantenere l’arte napoletana a livelli internazionali.
 L’artista ha presentato  un’opera di forte impatto, che esprime il mondo delle torture attraverso il quale si è giunti alla rivoluzione. Altro esordiente che ha suscitato interesse tra il pubblico è stato Guglielmo Mattei, con un’opera che ha voluto mettere in risalto come l’inquisizione abbia ostacolato la strada verso la libertà. Non si tratterà, comunque, di un evento isolato. A chiusura della premiazione, l’ideatrice della mostra,  Daniela Wollmann, ha infatti annunciato che gli organizzatori stanno già lavorando per la seconda edizione.

 

 

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